Una ricerca sviluppata dalla Lehigh University ha analizzato le reazioni degli azionisti in caso di morte improvvisa degli amministratori delegati, misurando la performance del titolo il giorno dopo l’annuncio e poi, ad intervalli regolari, fino a 30 giorni di negoziazione dopo la morte del CEO. È stato riscontrato un incremento del 5,6% del prezzo delle azioni il giorno dopo l’annuncio della morte improvvisa (ad esempio per attacco cardiaco, incidente aereo, ecc…). L’oscillazione era ancora più evidente un mese più tardi, con un incremento medio del 14,6%. È interessante notare come questa oscillazione sia cresciuta notevolmente a partire dagli anni ’50, ’60 e ’70.
La reputazione del CEO e il suo impatto sulla performance della società sono un dato di fatto. Decenni fa si credeva che le aziende vivessero quasi “da sole”. Invece, il processo decisionale e l’imprinting dati dal CEO, la direzione strategica e la capacità di motivare i dipendenti e di affrontare la concorrenza hanno un profondo effetto sulle prestazioni aziendali e, per estensione, sulla reputazione. Attenzione, quindi, ai CEO di buona qualità ma con problemi cardiaci o che prendono spesso aerei su rotte ritenute pericolose: potreste fare ottimi investimenti!