I ricercatori FIT Ronaldo Menezes e Ben Collingsworth hanno monitorato le e-mail tra i dipendenti della Enron durante il periodo drammatico che ha vissuto prima della chiusura. Hanno esaminato quasi 517.000 e-mail inviate da 150 senior manager durante l’ultimo anno e mezzo di attività della società e hanno scoperto che c’è stato un picco di scambio di e-mail un mese prima che la società crollasse nella classifica Fortune delle prime 500 società.
Hanno verificato che “il numero di email attive della cricca – inteso come un gruppo in cui ogni membro ha un contatto diretto via e-mail con un altro membro – è passato da 100 a 800”. A causa della legge sulla privacy non sono riusciti a scavare più a fondo, ma questa ricerca dimostra come le imprese dispongono, quasi senza saperlo, di un sistema integrato di allerta davvero degno di nota. La ricerca è citata dal New Scientist.
I sistemi di allarme precoce sono molto importanti per individuare un pericolo chiaro e imminente che può influenzare la reputazione di un’azienda. Sarebbe interessante verificare, ad esempio, se i diversi team che si occupano del servizio clienti di un’azienda hanno avuto dei picchi nelle loro email prima che un problema sia arrivato a conoscenza del pubblico o se alcune altre funzioni aziendali (conformità, sicurezza) hanno avuto più chat del solito.
La reputazione è oggi così vulnerabile che vale la pena indagare di fronte alla presenza di qualunque segnale d’allarme. Immagino che i top manager di Enron abbiamo avuto modo di interagire molto, tra loro, e di accorgersi dell’infittirsi delle comunicazioni tra dipendenti, prima che il colosso implodesse. Come tutti sappiamo, però, oggi è troppo tardi, accompagnatrice.